Un attacco informatico blocca le operazioni di fabbrica nazionali di Toyota

Toyota Motor Corp. ha dovuto interrompere la produzione dopo che un attacco informatico ha colpito uno dei suoi fornitori. Di conseguenza, 13mila auto in 14 stabilimenti nazionali, comprese le sue affiliate Daihatsu e Hino Motors, dovranno attendere componenti elettrici e parti in plastica prima di essere messe in vendita. La casa automobilistica giapponese deve ancora scoprire i veri colpevoli.

Considerando che l'hacking è avvenuto poco dopo che il Giappone ha seguito l'esempio e ha iniziato a imporre severe restrizioni alla Russia, in seguito all'invasione dell'Ucraina, l'indagine dovrebbe scoprire se gli autori del crimine informatico contro Toyota hanno legami con la Russia o meno.

Un errore di sistema del fornitore

Soprannominato un guasto del sistema del fornitore, l'hack ha colpito Kojima Industries Corp., il fornitore di componenti elettrici e parti in plastica di Toyota. Dal momento che Toyota ha adottato il metodo di produzione just-in-time, il che significa che non ha pezzi di ricambio in stock, il processo di produzione non può procedere fino a quando le Kojima Industries non affrontano l'attacco. Si spera che lo facciano in un giorno o due.

Non è la prima volta che la casa automobilistica giapponese ha problemi di produzione ultimamente. L'anno scorso, gli stabilimenti Toyota in Nord America hanno dovuto frenare la produzione dopo che i camionisti canadesi hanno bloccato molte rotte per protestare contro le regole di vaccinazione contro il Covid-19, provocando così un incubo logistico attraverso il confine tra Stati Uniti e Canada. Anche interruzioni simili sono emerse dal nulla sin dall'inizio della pandemia globale di Covid.

Sebbene l'hacking possa avere o meno alcun collegamento con la Russia, il governo giapponese si aspetta di vedere più attacchi lungo la linea, soprattutto dopo che il paese ha annunciato l'intenzione di inviare aiuti di emergenza per un valore di 100 milioni di dollari in Ucraina.